Ma che c’ avranno mai da ringrazià sti americani?
Si ragazzi lo so che lo pensate tutti gli anni in questo periodo…o meglio, da quando anche dai noi si è cominciato a parlare della festa del Ringraziamento, anche detta Tahnksgiving.
La verità è che qua da noi se ne parla solo per il Black Friday, ma ora affrontiamo anche questo argomento.
Partiamo dalle origini, che risalgono ben al 1621, ovvero quando i padri Pellegrini della città di Plymouth, si riunirono per ringraziare il Signore per l’ultimo raccolto dell’anno…ok, questo vi dovrebbe ricordare qualcosa, se vi sfugge andate a rileggervi il mio articolo su Halloween. Questo, solo per dire, che gli americani non si sono “inventati” niente.
Comunque, insieme al 4 luglio, ovvero il giorno in cui gli Stati Uniti adottarono la Dichiarazione di Indipendenza staccandosi definitivamente dalla Gran Bretagna (4 Luglio 1776), è la festa più importante dell’anno. Fu Abramo Lincoln nel 1863 a proclamarla come festa nazionale del Ringraziamento e cade sempre l’ultimo giovedì di novembre. Però in Canada viene festeggiato ogni secondo lunedì di ottobre…ma questa è un’altra storia.
Dal 1863 in poi comincia a perdere la sua impronta Cristiana, ma entra ufficialmente nella tradizione familiare tant’è che viene festeggiata dagli americani di diverse religioni.
La tradizione recita che il Thanksgiving si festeggi in casa, con la famiglia, mangiando tacchino accompagnato dalla salsa Gravy, quella al pane, quella ai mirtilli rossi, con un bel purè di patate affianco e per finire una bella Pumpkin Pie o Pecan Pie.
Ma perché si mangia proprio il tacchino? Qui bisogna fare un piccolo passo indietro.
Abbiamo detto che fu il 4 luglio 1776 la data in cui gli Stati Uniti si resero indipendenti dalla Gran Bretagna, ma i festeggiamenti per il Thanksgiving risalgono intorno al 1620…quindi prima dell’indipendenza. E si…pare proprio che la tradizione del Ringraziamento nasca proprio dal fatto che quando gli Inglesi arrivarono negli Stati Uniti furono i nativi del posto, gli indiani d’America dei film Western, a consigliare loro la coltivazione del granturco e l’allevamento dei tacchini.
Ora, bisognerebbe aprire un argomento a parte sul fatto che i nativi del posto furono così carini da consigliare loro come sopravvivere nelle loro terre ma poi gli americani ( quelli importati) li hanno praticamente sterminati…diciamo che gli americani hanno la memoria corta.
Io ho sempre adorato il Thanksgiving…soprattutto quando avevo il negozio.
Ero una delle poche pasticcerie a realizzare le Pecan Pie e le Pumpkin Pie…ma soprattutto c’erano i miei bellissimi biscotti a forma di tacchino. Quindi, commercialmente parlando, mi piaceva assai.
Ed è proprio qui che mi voglio ricollegare al Black Friday che ho nominato prima.
In America, per tradizione, il giorno dopo del ringraziamento è il Black Friday…quindi l’ultimo venerdì di novembre.
Tutto sembra risalire agli anni ‘50. Con il fatto che la festa nazionale del Thanksgiving cadesse sempre di giovedì, inevitabilmente negli uffici veniva fatto il ponte lungo del week end.
I negozianti pensarono di approfittare del fatto che le persone non lavorassero e cominciarono a fare sconti consistenti proprio in quel giorno in previsione degli acquisti natalizi.
Ma allora perché si chiama Black Friday se è un giorno buono sia per i commercianti che per la popolazione americana?
Sembra che siano stati i poliziotti di Philadelphia a coniare questo nome quando, proprio in corrispondenza di uno dei primi Black Friday della storia, si siano ritrovati a fare turni massacranti per gestire l’enorme folla di gente che si era riversata nelle strade per fare gli acquisti in corrispondenza anche del fatto che il sabato dopo il Thanksgiving veniva giocata la partita tra il Navy e la Army, i due compartimenti dell’esercito americano, che richiamavano un gran numero di persone.
I commercianti diedero, in seguito, la loro versione affermando che nei libri contabili le perdite venivano segnate con la penna rossa, mentre i guadagni con quella nera, da qui il Black Friday.
E qui devo tirare fuori la mia vena polemica nei confronti di tutte quelle persone che denigrano Halloween definendola una festa commerciale importata dall’America ma non vedono l’ora che arrivi il Black Friday per fare gli acquisti risparmiando.
Comunque…poco male.
Per un paio di anni mi sono anche impegnata a fare il tacchino ripieno…che però era un pollo visto che siamo solo in due e un tacchino ci sarebbe avanzato per 10 giorni.
Devo dire che era buonissimo. Mi sono impegnata anche con la salsa Gravy, buona buona, e quella al pane…che però l’Ingegnere pensa sia una cosa pre-digerita.
Se vi volete cimentare con la ricetta fate una ricerca in rete, ne troverete diverse buone.
Io facevo quella con il ripieno di castagne, sedano e pane raffermo…deliziosa!
Scegliete la ricetta che volete ma procuratevi una garza di copertura per cuocere il tacchino…farà la differenza.
Qui sul sito trovate la ricetta della Pecan Pie, della Pumpkin Pie (in versione Mignon) e i Pecan Pie Cookies quindi vi potete sbizzarrire.
Detto questo io vi ringrazio per aver letto queste due righe…e quindi Giovedì prossimo festeggerò con una bella Pecan Pie!!